Don Chisciotte non è soltanto uno spettacolo Medievale, ma anche e soprattutto uno spettacolo sui valori del passato: la cavalleria, l’onore, l’amore nel senso più alto della parola. Alonso Chisciano, uomo dei nostri tempi, attraversando la città si convince che questi valori perduti, che trasudano da ogni muro, da ogni monumento, da ogni stralcio di storia del nostro paese, vadano in qualche modo riconquistati, e si fa portavoce di questa conquista con l’unica arma che conosce: la follia. Deciderà di impazzire alla ricerca di quella libertà, di quell’altezza d’animo di cui oggi il mondo sembra essersi dimenticato. Ai suoi occhi, normali uomini condannati alla routine quotidiana, come un branco di pecore, si trasforma in un esercito di cavalieri provenienti dall’est; le macchine di pronto soccorso un feroce leone di fuoco guidato dall’armata di Gengis Khan, che cercheranno in tutti i modi di riportarlo alla normalità; il mulino a vento (alto 6 metri e mezzo) rappresentanza di tutte le cause perse diventa un imbattibile gigante che schiudendosi gli mostrerà la scelta più importante: vivere nella misera quotidianità, ingabbiato in questo mondo di compromessi, o sublimare la propria immagine alla follia ed entrare nell’immortalità come esempio di liberazione. Ucciderà Don Chisciotte il suo ingombrante schiavo Alonso Chisciano?
Una partita a scacchi con il destino del mondo.

Uno spettacolo d’immagine con grandi strutture, carri meccanici, danza aerea, video mapping, bungee, trampolo, pirotecnica, fuoco, teatro (parola ed immagine si fondono per creare un modo nuovo di fare spettacolo).
Dopo la riuscitissima esperienza dello spettacolo The Tempest, la Compagnia Teatrale Accademia Creativa accetta la sfida di questa nuova forma di spettacolo, capace di travolgere emotivamente il pubblico in uno spazio come quello della piazza.